VOLTO DI SPERANZA CHE ATTRAE E CHE SALVA

15.03.2025

DOMENICA 16 MARZO 2025

II DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C

Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d'aspetto. Lc 9,28-36


C'è un desiderio infinito celato in ogni cuore, anche in quello che apparentemente sembra essere lontano anni luce da Dio: la ricerca del volto di Gesù. È un anelito quasi connaturale alla natura umana, poiché in essa la Trinità Santissima ha impresso la sua immagine increata ed eterna. Come afferma Sant'Agostino: "Tu ci hai creati per Te, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te." In questo contesto, il credente deve alimentare e nutrirsi giorno per giorno di questa aspirazione divina, come riportato in Eb 11, 1: "La fede è fondamento delle cose che si sperano, prova di quelle che non si vedono."

La liturgia odierna ci fa passare dall'esperienza del deserto, fatta di prova, tentazione e desolazione, all'esperienza del monte, luogo di incontro con Dio. Qui, Cristo Gesù si reca in preghiera con i tre apostoli e rivela tutta la gloria che aveva presso il Padre suo fin dal principio. "Il suo volto risplende come il sole, le sue vesti diventano candide come luce" (Mt 17,2). È la somma bellezza che si svela, che attrae e seduce, come affermato da Giovanni della Croce: "La bellezza di Cristo è così grande che ogni bellezza umana svanisce di fronte a essa." I discepoli vengono rapiti dalla visione e vorrebbero che l'attimo circostanziale fosse fissato eternamente.

In Gesù, anche noi siamo chiamati a vivere una vita totalmente trasfigurata nell'ascolto e nella sequela del Vangelo della gioia. Papa Francesco ci ricorda che l'evangelizzazione non si fa per proselitismo, ma per "attrazione". Non sono i metodi, le strategie o le metodologie pastorali a cambiare i cuori, ma la potente luce che splende sul santo Volto di Cristo e che riverbera in noi. Quanto più ci lasceremo trasfigurare dalla bellezza cristica, tanto più trasfigureremo il mondo. Saremo poli attrattivi, fari di luce che conducono al "più bello tra i figli dell'uomo" (Sal 45,3).

Oggi, Cristo Gesù rivela tutta la bellezza, lo splendore e la santità del suo volto, e i discepoli ne restano estasiati e catturati. San Tommaso d'Aquino ci ricorda: "Tutte le cose hanno un'attrazione verso Dio e cercano di unire il loro essere con lui." Questa visione sarà la loro forza nei giorni dolorosi di passione cruenta e di morte che il loro Maestro sta per vivere. Mai, per un solo attimo, dovranno dimenticare la visione di quel volto e la soavità di quella voce. Chi vuol seguire Gesù deve sapere che il tratto obbligato del percorso cristiano è il rinnegamento di sé, l'annientamento del proprio io, il superamento del proprio limite naturale per abbracciare l'infinito soprannaturale. Solo chi diviene un contemplatore orante del volto di Cristo può farlo.

Sarà quel volto luminoso e pacifico, abbagliante e accattivante, a dare forza, luce, coraggio, fortezza ed ogni altra virtù affinché si possa operare il passaggio dalla sofferenza alla speranza, dalla prova alla gioia, dalla croce alla risurrezione. Come afferma il teologo contemporaneo Henri de Lubac: "La grazia si rivela in tutti gli ambiti della nostra vita, trasformando la sofferenza in speranza."

Vergine Maria,

Donna vestita di sole, nell'ora più oscura della storia tu stavi lì, presso la croce di tuo Figlio Gesù. Sebbene svincolata da ogni macchia di peccato, anche tu hai percorso il tratto obbligato che conduce alla gloria. Prega per noi affinché mai in questa vita possiamo sottrarre il nostro sguardo dal volto di Cristo, tuo Figlio, per procedere anche noi sicuri verso la patria eterna.


don Nicola De Luca