VERSO IL FINE

16.11.2024

DOMENICA 17 NOVEMBRE 2024

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B

"Il Figlio dell'uomo radunerà i suoi eletti dai quattro venti."

Mc 13 ,24-32


VERSO IL FINE

Quando giungono i giorni anticipatori al tempo forte dell'Avvento, a conclusione dell'anno liturgico con la Solennità di Cristo Re dell'universo, andiamo incontro a pagine della Scrittura che hanno un genere letterario abbastanza notevole e complesso chiamato: apocalittico.

Ciò che leggiamo potrebbe essere deviatamente interpretato per i suoi forti toni e le descrizioni che reca con sé e conseguenzialmente, l'immaginazione protende verso il catastrofico, il distruttivo, l'irreparabile.

Sappiamo bene però che tale linguaggio esisteva già nel I Testamento così come abbiamo possibilità di leggere o ascoltare nella prima lettura di quest'oggi tratta dal profeta Daniele. In quel tempo, sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Sarà un tempo di angoscia, come non c'era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro. E ancora verrà proclamato il vangelo che esordisce con queste parole: In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.

Come possiamo rilevare il linguaggio è abbastanza crudo per chi ascolta e legge. Si è tentati di pensare alla fine di tutto e ad un Dio "giustiziere".

Tale lessico biblico però non ha come obbiettivo una sorta di terrorismo spirituale da infondere a credenti e non; ma piuttosto usa un vocabolario "rivelativo" di un fine che ci raggiungerà e a cui noi dobbiamo tendere. Difatti la parola apocalisse nel gergo greco ha significato di "Rivelazione" in quanto svela l'orizzonte ultimo a cui l'intera umanità e il cosmo perviene in modo ultimo e definitivo. Nella Tradizione vivente della Chiesa questo evento viene chiamato: Parusìa – seconda venuta di Cristo nella gloria. Certamente vi sarà anche l'aspetto giudiziale ma ciò che preme effettivamente sapere è che ogni uomo o donna e l'intera storia si dirigono verso il Cristo totale e di contro il Cristo totale si dirige verso di essa per un ricongiungimento d'amore definito in cui non ci sarà più posto per il male, la morte, la sofferenza e il peccato ma brillerà sovrano il Regno del Padre celeste in cui giustizia, verità, misericordia e carità sussisteranno per sempre.

Vergine Maria, tu atteso in un silenzio orante, la prima venuta di Cristo nell'umiltà della nostra natura umana, aiuta noi a vegliare e ad attendere il Figlio tuo nella gloria degli Angeli e dei Santi, con la veste di fede operosa, una speranza certa e una carità perfetta.

don Nicola De Luca