BISOGNOSI DI LUCE
DOMENICA 27 OTTOBRE 2024
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B
Vi è un testo del Card. John Newman di una bellezza rara che può farci addentrare cin profondità nella parola evangelica che oggi la chiesa ci offre. Questo scritto è una preghiera di invocazione. Ne riporto soltanto qualche breve verso:
Guidami Tu, Luce gentile,
attraverso il buio che mi circonda,
sii Tu a condurmi!
La notte è oscura e sono lontano da casa,
sii Tu a condurmi!
Sostieni i miei piedi vacillanti:
io non chiedo di vedere
ciò che mi attende all'orizzonte,
un passo solo mi sarà sufficiente.
Abbiamo inciso nel cuore un desiderio ardente e infinito di luce che illumini la nostra ferialità, troppo spesso salmodiata da paure, angosce, tunnel chilometrici in cui non si intravede mai quella luce che indica una via di uscita.
È l'esperienza di quel mendicante detto Bartimeo che sedeva lungo una strada di Gerico. Lui sa, sente, percepisce che sta passando in quell'istante Gesù confessandolo come Figlio di Davide e quindi come inviato e consacrato dal Signore; il Messia atteso, unto e inviato nel mondo per riportare ai ciechi la vista. Alla confessione di fede aggiunge una richiesta a mò di preghiera: che abbia pietà di lui. La pietà, da non confondere con il pietismo, è lo stile o la mozione del cuore di colui che entra in empatia con l'altro condividendone la sofferenza. E vera compassione che non si limita a constatare ma ad entrare a contatto diretto con il dolore altrui. Molti chiedono di far tacere quel grido, probabilmente altri non ascoltano. Gesù vede, si ferma, dialoga, sana e guarisce. È lo stile di quel purissimo amore che come agli albori della creazione dove tutto era caos ancora continua a generare. Dal buio alla luce, dalla cecità alla vista, da una fede incipiente ad una fede matura.
Vergine Maria, sotto questo cielo siamo tutti avvolti dall'oscurità del peccato, della menzogna e dall'egoismo, vieni in nostro aiuto e chiedi a tuo Figlio Gesù di aprire ancora una volta gli occhi del nostro cuore alla sua potenza liberante.
don Nicola De Luca