SILENZIO DI SPERANZA

19.04.2025

19 aprile

Sabato Santo



Oggi è il giorno del grande silenzio. La liturgia tace. L'altare è spoglio. Le campane sono mute. Il Figlio di Dio giace nel sepolcro. Eppure, questo non è un silenzio di morte, ma di attesa. È il silenzio pieno di speranza, in cui il Re dell'universo riposa in un giardino che richiama un altro giardino: l'Eden, l'antico habitat in cui l'uomo e la donna vivevano in pace con Dio, con le creature e con la creazione.

Ora il Cristo, Principe della pace, riposa in quel giardino, ma non come sconfitta, bensì come seme. Egli è il chicco di grano caduto in terra, che muore per portare molto frutto (cf. Gv 12,24). Il suo corpo martoriato giace, eppure è sereno. Le ombre della morte non possono più dominarlo. Esse si agitano come foglie disperse dal vento, ma il loro potere è spezzato.
Come dice san Gregorio di Nissa: "Cristo ha dormito nel sepolcro, e in quel sonno ha trafitto la morte nel suo cuore". Questo è il cuore del Sabato Santo: Cristo non è inattivo. Nel suo riposo, discende negli abissi della nostra condizione, visita gli inferi per liberare l'umanità prigioniera. Il suo amore è più forte della morte (cf. Ct 8,6). È un amore che, con tenacia, respinge ogni tenebra.
E mentre noi siamo invitati al silenzio, Cristo agisce. Non attende altro che risvegliarsi per proclamare al mondo che dopo i lunghi inverni della sofferenza, del martirio e di ogni violenza, la vita può rifiorire. Questo è il mistero della speranza cristiana: non è l'assenza di dolore, ma la certezza che la morte non ha l'ultima parola. Papa Francesco ha detto: "Il Sabato Santo è il giorno del silenzio di Dio, vissuto da Gesù nel sepolcro. È il giorno in cui l'amore, messo alla prova, si rivela più forte di tutto."

Questo amore, disarmato e disarmante, non alza la voce, non impone la sua forza. È oltraggiato, ma resta mite. È crocifisso, ma rimane sovrano. Nelle parole del teologo Jürgen Moltmann, "Dio non salva il mondo con la potenza, ma con la passione. L'onnipotenza divina si rivela come potenza dell'amore crocifisso." Nel Sabato Santo, anche le fosse comuni della storia – scavate dall'umana crudeltà – sono raggiunte dalla luce della speranza. Lì, dove l'uomo ha seminato morte, Dio annuncia esondazioni di pace. Come dice San Giovanni Crisostomo: "Cristo è disceso negli inferi non come prigioniero, ma come liberatore."

Questo è un giorno di silenzio abitato dalla promessa. Il sepolcro non è la fine, ma l'attesa del mattino. Il silenzio del Sabato Santo non è l'assenza di Dio, ma la gestazione di una nuova creazione. In Cristo, Dio ha preso su di sé tutte le nostre notti per consegnarci una nuova alba.
Restiamo allora nel silenzio, ma non nell'inerzia. Sostiamo con speranza. Vegliamo. Perché sta per esplodere la Vita. E quando il Risorto si leverà, la morte sarà sconfitta, e ogni lacrima asciugata.

Vergine Maria, Donna del silenzio e dell'attesa, mai hai dubitato delle promesse del Tuo Figlio Gesù, anche quando la spada trafisse il tuo cuore indicibilemente. Ma hai Saputo attendere nella fede la risurrezione del Cristo. Aiuta anche noi dal Cielo, ad abbandonarci totalmente alla Speranza vita nuova che sta per germogliare.