LA FONTANA DEL VILLAGGIO La comunità parrocchiale sorgente generativa di speranza

Un adagio di San Giovanni XXIII papa così recitava: La chiesa è come la vecchia fontana del villaggio, che disseta le varie generazioni. Noi cambiamo, la fontana resta. Oggi da più parti si dichiara la morte o la sopravvivenza vegetale della parrocchia quasi fosse una realtà anacronista e disueta. Nel cosiddétto mondo della globalizzazione e del digitale apparirebbe come "struttura" caduca e fallimentare. Cerchiamo di essere critici. In parte è vero ma a sola condizione: allorquando la comunità continua a vivere secondo progetti, schemi e prototipi del passato che non dicono e non offrono nulla all'uomo dell'epoca post umana. Qualora invece, si lascia incendiare dal fuoco dello Spirito il quale è l'inedito del Padre e del Figlio, diviene difatti una forza propulsiva per quanti corresponsabilmente e attivamente vi partecipano dando impulso missionario, incisivo e trasformante nel territorio in cui essa è collocata.
È fontana del villaggio nella misura in cui fa sgorgare dal suo grembo l'acqua viva della Parola e della Grazia, testimoniando ferialmente attraverso queste, tutta la potenza della carità di Cristo crocifisso e risorto.
I tempi passano, progrediscono in parte e regrediscono dall'altra. Mutano le strutture ma la fontana resta per dissetare tutti gli abitanti del villaggio. Non una cerchia, un gruppo ristretto o una elìte ma indistintamente tutti: quanti ad essa accorrono. Quando Cristo e il suo Vangelo diventano l'epicentro della comunità, questa si rinnova costantemente e guidata dal Soffio di Dio diviene datrice e madre di canali nuovi per condurre alla sorgente di sempre. Così genera alla speranza teologale ogni uomo e donna viandanti in questa nostra storia travagliata; inquieti cercatori di Dio; nostalgici e assetati di autentica bellezza; naviganti scrutatori della luce di un faro che conduca al porto sicuro.
Scrive il Santo Padre Francesco nell'Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium n°28:
La parrocchia è presenza ecclesiale nel territorio, ambito dell'ascolto della Parola, della crescita della vita cristiana, del dialogo, dell'annuncio, della carità generosa, dell'adorazione e della celebrazione. Attraverso tutte le sue attività, la parrocchia incoraggia e forma i suoi membri perché siano agenti dell'evangelizzazione. È comunità di comunità, dove gli assetati vanno a bere per continuare a camminare, e centro di costante invio missionario. Però dobbiamo riconoscere che l'appello alla revisione e al rinnovamento delle parrocchie non ha ancora dato sufficienti frutti perché siano ancora più vicine alla gente, e siano ambiti di comunione viva e di partecipazione, e si orientino completamente verso la missione.
Una realtà dunque che abbia a cuore Cristo, la missione e la gente. Ne sappia condividere le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini, dei poveri soprattutto e di tutte quelle fasce dette "fragili" cf. GS 1. Il popolo di Dio ha, oggi più che mai, una sete profonda di speranza dove da ogni dove si respira il cattivo odore della disperazione del non senso e della liquidità ad ogni livello.
Ogni comunità e chi è preposto a presiedervi deve essere come Mosè che con il tocco della fede, battendo sulla nuda roccia fa scaturire per la gente colpita dall'arsura l'acqua della pace e della vera speranza, quella che non delude, che noi credenti ha un volto e un nome: Cristo Gesù.
Madre di Dio,
fontana sigillata,
acqua pura e incontaminata,
per il tuo amore e per la tua fede, da te è stato generato il Verbo della vita: Cristo nostra speranza. Aiuta le nostre parrocchie a lasciarsi muovere dallo Spirito affinchè anche ai nostri giorni possano divenire come il tuo grembo: generativo di vita.
nicola de luca