IN VIAGGIO VERSO LA SPERANZA
LUNEDÌ 06 GENNAIO 2025
EPIFANIA DEL SIGNORE – MESSA DEL GIORNO – SOLENNITÀ
Siamo venuti dall'oriente per adorare il re. Mt 2, 1-12
LUNEDÌ 06 GENNAIO 2025
EPIFANIA DEL SIGNORE – MESSA DEL GIORNO – SOLENNITÀ
Siamo venuti dall'oriente per adorare il re. Mt 2, 1-12
L'Epifania, nell'immaginario collettivo, è spesso legata a fatti o eventi esoterici o magici, a leggende ancestrali narrate ai bambini. Consideriamo, ad esempio, la storia della Befana. Nulla da eccepire su un mito che da sempre ha rincuorato il cuore di tanti. Tuttavia, l'Epifania del Signore è ben altro che trovare al mattino del 6 gennaio qualche dono unito a carbone.
Nel linguaggio propriamente teologico e biblico, Epifania ha un significato ben preciso: rivelazione. Essa rappresenta lo svelarsi di Dio nel tempo e nello spazio, come afferma Esodo 3,12: "Io sarò con te." Oppure, in Atti degli Apostoli 2,3-4, dove si narra dell'uscita dello Spirito Santo sugli apostoli. Un esempio emblematico di questa rivelazione è costituito dalla letteratura giovannea, che è profondamente ispirata all'epifania di Dio nella storia, a partire dall'Incarnazione del Verbo fino agli eventi di passione, morte e risurrezione.
Ecco, dunque, lo sconvolgente annuncio di gioia per Israele di alzarsi e rivestirsi di luce, perché la luce viene a lui. Questa luce vera è Cristo stesso, come affermato nel prologo del Vangelo di Giovanni: "La luce brilla nelle tenebre, e le tenebre non l'hanno vinta" (Giovanni 1,5). Egli è sorgente di luce, fonte di vita e compimento delle attese messianiche per offrire al popolo di Dio salvezza e speranza.
Tuttavia, il popolo di Israele non è l'unico a beneficiare di tale rivelazione, accompagnata da doni salvifici. Il profeta Isaia, mosso dallo Spirito Santo, vede ben oltre i confini geografici del popolo eletto. Nella sua visione, propone un'immagine straordinaria: "Una moltitudine di cammelli ti assedierà, i giovani di Madian e di Efà verranno da te" (Is 60,6). Dio, nel suo immenso amore per l'umanità, già prepara Israele ad essere inclusivo, non esclusivo. Come afferma il teologo Karl Barth, "la grazia di Dio è un raggio di luce che illumina non solo gli eletti, ma l'intera umanità".
Questa conferma di inclusività viene suffragata dal racconto del Vangelo odierno, dove si enfatizza l'universalità della salvezza. Infatti, il messaggio dell'Epifania è un richiamo a tutti noi ad aprire i nostri cuori e le nostre menti, accogliendo la luce di Cristo e riflettendo l'amore divino nel mondo.
I Magi, probabilmente sacerdoti o astrologi, ma comunque osservatori attenti del cielo, vengono da oriente e prefigurano l'universalità della salvezza per tutti i popoli della terra. Questo si realizzerà pienamente con la morte in croce di Gesù e con la successiva predicazione ai pagani. È interessante notare come questi uomini giungano lì dove giaceva il Bambino, insieme a Sua madre, utilizzando l'unico mezzo comunicativo a loro disposizione: l'apparizione di una stella. Questa stella è, senza ombra di dubbio, un segno preciso di Dio che guida il viaggio di questi uomini, i quali, con coraggio, determinazione e passione, la considerano il simbolo inconfutabile della nascita del Signore dei signori.
Giunti a destinazione, intravedono nell'infante fragile, povero e indifeso, tratti distintivi della sua regalità (rappresentata dall'oro), della sua divinità (rappresentata dall'incenso) e dell'umanità che andrà incontro alla morte (rappresentata dalla mirra). È sempre vero che chi cerca il Signore viene a sua volta cercato e trova. O, per meglio dire, ci si incammina nell'avventura cristiana a partire da una chiamata, una vocazione, e da una ricerca appassionata di Dio per l'uomo. Come recita il vangelo di Matteo 7,7: "Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto". La stella traccia il cammino con le sue apparizioni e scomparse, ma sta ai Magi condurre il loro percorso con perseveranza.
I Magi simboleggiano tutti i cercatori inquieti di Dio, coloro che si sentono chiamati e trovano il coraggio di mettersi in viaggio per trovare la vera stella del mattino, il nuovo sole che sorge dall'alto: Cristo Gesù. Come afferma Sant'Agostino, "Tu ci hai fatti per Te, o Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te." Mai come in questo tempo avremmo bisogno non di una sola stella, ma di un'intera galassia per ritrovare Colui che abbiamo accantonato e dimenticato.
Vergine Maria,
tu giacevi esultante e gioiosa con il Bimbo di Dio, anche se ancora non comprendevi appieno il mistero. Aiutaci dal cielo, dove vivi beata, a scomodarci dalle nostre comodità e false sicurezze e a venire incontro a tuo Figlio, che ci riempirà di luce e vita vera. Come dichiara il Salmo 36,10: "Perché presso di te è la fonte della vita; alla tua luce noi vediamo la luce."
don Nicola De Luca