IL RE SERVO

23.11.2024

DOMENICA 24 NOVEMBRE 2024

NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL'UNIVERSO – ANNO B – SOLENNITÀ

"Tu lo dici: io sono re."

Gv 18, 33-37


DOMENICA 24 NOVEMBRE 2024

NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL'UNIVERSO – ANNO B – SOLENNITÀ

Celebriamo la solennità di Cristo Re, una festa che ci conduce a riflettere sulla regalità unica e inconfondibile di Gesù. Non è una regalità fatta di potere terreno, di dominazione o di sfarzo, di lobby o di mondanità, ma una regalità che si manifesta nella croce, nell'amore e nella misericordia.

"L'unico inchino che al cristiano è concesso è a Cristo Re"

Questa verità ci interpella profondamente. Noi cristiani non ci inchiniamo davanti a nessun potere umano, perché sappiamo che ogni autorità terrena è limitata, fragile e talvolta persino oppressiva o repressiva. Rispettiamo certo le autorità costituite, collaboriamo insieme a loro per raggiungere il bene comune; ma mai idolatrarle o servirsene per interessi ambigui e sporchi.

Il nostro unico inchino è davanti al nostro Re e Signore, Gesù crocifisso e risorto. È a Lui che apparteniamo, è da Lui che riceviamo il senso pieno della nostra vita. Quando ci inchiniamo davanti a Cristo, riconosciamo che il vero potere è l'amore che salva, l'amore che si dona.

"Un Re che regna con Misericordia"

Il "potere" regale di Cristo si chiama Misericordia! Non è un potere che schiaccia o asservisce, ma che risana e libera. Quando contempliamo Gesù in croce, vediamo un Re che ha scelto di donare tutto, fino all'ultima goccia del suo sangue, per ciascuno di noi. La sua regalità non si impone con la forza, ma si rivela nella compassione. È il Re che cerca la pecora smarrita, che si china sui nostri dolori, che accoglie il nostro pentimento.

"Un Re che non abusa mai del suo potere"

Cristo Gesù, pur essendo Re dell'universo, non sfrutta né strumentalizza mai il suo potere. Non ci tratta come numeri, come oggetti da usare e gettare, ma come persone amate infinitamente, teneramente, follemente. Siamo figli e figlie, fratelli e sorelle per cui Egli ha squarciato il cuore sulla croce. Il suo regno non è fatto di calcoli o interessi, ma di relazioni autentiche, di dignità riconosciuta, di un amore che si dona "usque effusionem sanguinis", fino all'effusione del sangue.

"Un Re obbediente al Padre"

La regalità di Cristo si manifesta anche nella sua perfetta obbedienza al Padre. Non è un'obbedienza servile, ma un'obbedienza d'amore, che si concretizza nel compiere fino in fondo la missione di salvezza affidatagli. È per questa obbedienza che Gesù ci ha riconciliati con Dio, aprendoci le porte del Regno eterno.

"Cosa significa oggi la Regalità di Cristo per noi?"

Celebrare Cristo Re significa scegliere il suo stile di regno. Siamo chiamati a essere testimoni di questa regalità che si esprime nel servizio, nel perdono, nell'attenzione ai più deboli. Significa rifiutare le logiche del potere terreno che umilia e opprime, per abbracciare la logica del Vangelo: amare come Cristo ci ha amati.

Vergine Maria, Regina del cielo e della terra, riportaci al giorno in cui tutti noi diventammo partecipi della regalità del Figlio tuo per mezzo del sacramento battesimo e rendici in questo mondo servitori della gioia e della speranza evangelica e rendici immuni da ogni virus di trionfalismo, mondanità e autoreferenzialità, cose tutte che macchiano la nostra dignità regale.


don Nicola De Luca