Il mio Re
IL MIO RE
Il mio Re
non porta diademi
ha solo una corona di spine
che intreccia il suo capo chinato,
umiliato e percosso ma fiero e nobile.
Il mio Re non possiede uno scettro
fuso nell'oro o nell'argento
cesellato di pietre preziose o graffiti pregevoli.
Reca sulla mano una semplice canna
con cui in modo efferato e reiterato fu deriso,
schernito e colpito a sangue.
Il mio Re
non siede su di un trono
realizzato da esperti artigiani
per ostentare potere e successo,
gloria umana e consensi plebiscitari.
Ma è assiso su di un nudo legno
preparato per i criminali più crudeli
e per coloro che meritano il titolo di "maledetti".
Il mio Re
non serba rancore, non vuole vendetta,
non grida, non si lamenta
non recrimina.
Tace,
sussurra parole d'amore al Padre,
prega e perdona.
Il mio Re
non ha una consorte accanto,
lì a blasonare le sue vittorie
e a decantare le sue conquiste;
ma una Madre unica, speciale,
eccezionale che ai suoi piedi
soffre, offre, spera e ama
e con Lui redime.
Una regina incantevole
la cui autentica beltà risplende
sui tratti contratti del volto, nel cuore,
nell'anima inabissata nel misterioso sacrificio
e imporporata dal sangue del suo Figlio.
Non conosco re
come il mio unico e solo Re.
«Tu lo dici: io sono re.» Gv 18,33-37
Nicola De Luca